🦠 Fusobacterium nucleatum: il batterio della bocca che “ama” il cancro al colon
Francesca Cavaleri🦠 Fusobacterium nucleatum: il batterio della bocca che “ama” il cancro al colon
Potrebbe un batterio della bocca avere un ruolo attivo nello sviluppo del cancro al colon
Secondo recenti studi, la risposta è sì. Il protagonista di questa scoperta è un batterio poco noto al grande pubblico ma molto discusso negli ambienti scientifici: Fusobacterium nucleatum (Fn).
📍 Cos’è Fusobacterium nucleatum?
Fusobacterium nucleatum è un batterio anaerobico normalmente presente nel microbiota della cavità orale. Fino a qualche anno fa era considerato relativamente innocuo, associato principalmente a patologie gengivali e parodontali.
Ma le nuove evidenze lo hanno portato alla ribalta: questo batterio viene trovato in quantità elevate nei tumori del colon-retto, una delle forme di cancro più diffuse al mondo.
🧬 Dalla bocca al colon: come ci arriva?
In individui sani, Fusobacterium nucleatum è raramente presente nell’intestino. Tuttavia, nei pazienti con tumore del colon-retto (CRC), Fn si trova in grandi quantità all’interno dei tessuti tumorali.
Gli studi hanno mostrato che:
- Fn è associato a una prognosi peggiore
- È collegato a maggiore rischio di recidive e metastasi
- Potrebbe contribuire direttamente allo sviluppo e alla progressione del tumore
Ma come riesce a stabilirsi proprio lì, nel bel mezzo di un tumore?
🔍 La scoperta: due ceppi, uno solo pericoloso
Un recente studio ha analizzato 135 ceppi di Fn:
- 80 provenienti da bocche sane
- 55 isolati da tumori di 51 pazienti con CRC
La sorpresa? I ceppi tumorali appartengono quasi tutti a una sottospecie chiamata Fn ssp. animalis (Fna).
E non solo: gli scienziati hanno scoperto che Fna è composta da due cladi distinti:
- Fna C1 (più innocuo)
- Fna C2 (il “killer silenzioso”)
👉 È proprio Fna C2 a colonizzare sistematicamente i tumori del colon-retto.
🐭 Esperimenti sui topi (e non solo)
Quando i ricercatori hanno trattato topi da laboratorio con il ceppo Fna C2, è successo qualcosa di notevole:
- I topi hanno sviluppato un numero maggiore di adenomi intestinali
- Il loro metabolismo intestinale è cambiato
- Il microbiota si è spostato verso un assetto “pro-infiammatorio”
Nell’essere umano, l’analisi del tessuto tumorale di 116 pazienti ha confermato che solo Fna C2 era presente nel tumore, mentre era assente o scarsissimo nei tessuti adiacenti sani.
Lo stesso è stato riscontrato in uno studio su campioni fecali di oltre 1200 persone (627 pazienti CRC vs 619 soggetti sani):
➡️ Solo Fna C2 risultava significativamente arricchito nei malati.
🧠 Un batterio “intelligente”: le sue armi genetiche
L’analisi genetica ha rivelato che Fna C2 possiede 195 geni che:
- Aumentano il suo potenziale metabolico
- Lo aiutano a colonizzare la mucosa intestinale
- Gli permettono di adattarsi perfettamente all’ambiente tumorale
In altre parole, questo ceppo ha evoluto strumenti precisi per vivere nel tumore.
💡 Implicazioni: la salute orale non è solo un fatto di denti
Questa scoperta conferma un messaggio fondamentale:
la salute della bocca è strettamente collegata alla salute dell’intero corpo.
Se un batterio della bocca può finire nel colon e favorire lo sviluppo di un tumore, allora:
- L’igiene orale non è solo estetica
- Il microbiota orale può essere un indicatore precoce di rischio
- Intervenire sulla salute orale potrebbe ridurre il rischio di malattie sistemiche
🦷 Cosa possiamo fare?
- Cura l’igiene orale ogni giorno
Lava i denti correttamente (senza risciacquare il dentifricio!)
Usa filo interdentale
Non dimenticare la lingua! - Fai attenzione ai segnali del tuo corpo
Infiammazioni gengivali ricorrenti, alitosi, afte frequenti non vanno ignorate - Parla col tuo dentista del tuo microbiota orale
Ci sono test avanzati che possono rivelare la composizione del tuo microbioma
🔁 Conclusione
Fusobacterium nucleatum ci insegna che la bocca non è un compartimento isolato, ma un vero e proprio crocevia tra il mondo esterno e la nostra salute interna.
Proteggere la bocca potrebbe voler dire prevenire anche malattie gravi come il cancro al colon.
Condividi questo articolo con chi dovrebbe leggerlo
Maria Francesca Cavaleri
1 commento
Grazie mille!
Articolo molto interessante, giro subito ai miei contatti!